IMMOBILIARE BROKERHOUSE DI BERTIATI BARBARA ANNO 05-2025
_____________________________________________

IMMOBILIARE BROKERHOUSE DI BERTIATI BARBARA ANNO 05-2025
_____________________________________________
______________________________________________________________________________________________
La sostituzione delle rifiniture di porte e finestre è un intervento in grado di aumentare l’isolamento termico e acustico e quindi anche il grado di efficienza energetica di un immobile. Per questo sono stati attivate diverse agevolazioni al riguardo. In molti si chiedono se il bonus infissi 2024 cambierà rispetto all’anno precedente. La risposta è sì, visto che sono cambiati alcuni parametri tra i bonus (barriere architettoniche, ecobonus, bonus casa, bonus sicurezza) che potevano essere sfruttati per la sostituzione di infissi. Scopriamo come funziona con tutte le ultime notizie.
Come funziona bonus infissi 2024?
Innanzitutto, è bene chiarire che possono fruire del bonus infissi 2024 (fino al 31 dicembre 2024), oltre che i proprietari degli immobili, i locatari, i comodatari, i familiari conviventi e tutti coloro che hanno la casa in uso o usufrutto. L’importante è che l’immobile risulti accatastato o in fase di accatastamento (deve anche essere in regola con il pagamento delle tasse).
A partire dal 1°gennaio 2024, però, non si può più utilizzare il bonus barriere architettoniche al 75%, come accadeva nel 2022 e 2023, anche per la sostituzione degli infissi in casa. Di fatto, la nuova versione del bonus barriere architettoniche, può essere applicata solo per la realizzazione di interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici e limitatamente a edifici già esistenti. L'agevolazione al 75%, di fatto, consiste nell'eliminazione di ostacoli verticali.
Tuttavia, per la sostituzione degli infissi si può ricorrere ad altre agevolazioni previste dalla legge, quali:
Ecobonus: Concessione di detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico, come la sostituzione di infissi e serramenti, con una detrazione del 50% fino al 2024.
Bonus casa: Riguarda interventi di ristrutturazione edilizia in generale, con un’agevolazione fiscale del 50% fino a un massimo di 96.000 euro di spesa, valida fino al 2024.
Bonus sicurezza: Con una detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro, distribuita in 10 anni, questo incentivo offre la possibilità di installare sistemi antifurto, allarmi e persiane di sicurezza.
Come già detto, nel 2024 decade la possibilità di fruire del bonus barriere architettoniche al 75% per la sostituzione di infissi. Tuttavia, alcuni contribuenti potrebbero comunque beneficiarne. A causa dei ritardi nei tempi di realizzazione, infatti, alcuni cittadini hanno firmato un contratto firmato che prevede ancora lo sconto in fattura o la cessione del credito con una percentuale di detrazione del 75% per la sostituzione di infissi nel 2023, lavori che, però, non sono ancora terminati.
Chi entro il 29 dicembre 2023 (data in cui è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Governo che contiene le modifiche al bonus barriere architettoniche che quindi è entrato in vigore il giorno successivo) ha già iniziato i lavori; già stipulato un accordo vincolante con il fornitore degli infissi e abbia versato un acconto sul totale del dovuto; presentato la richiesta del titolo abilitativo all’intervento, anche se per la semplice sostituzione degli infissi non è necessario; può disporre della detrazione al 75% e dello sconto in fattura.
Quando scade il bonus per la sostituzione degli infissi?
Come accade per molti incentivi per i lavori di efficientamento della casa, i termini per usufruire del bonus infissi 2024, nella formula attuale, scade il 31 dicembre 2024. Per beneficiarne è necessario che non si tratti di nuova installazione, ma di sostituzione di infissi già esistenti e che i valori di trasmittanza termica finali devono essere inferiori o uguali a 1,75 per la zona climatica C.
______________________________________________________________________________________________
Il nuovo fondo è questo il progetto che è alla base di un nuovo Fondo da poco meno di 1,4 miliardi, finanziato con risorse del Pnrr, che partirà alla fine del 2024 e che potrebbe avere tra i soggetti attuatori Cassa depositi e prestiti o la Banca europea per gli investimenti.
L’idea dell’intervento, che compare nel piano di rimodulazione del Pnrr che ha già incassato il via libera della Commissione europea, è affiancare le detrazioni per la riqualificazione energetica che, nel 2024, saranno decisamente depotenziate: con un’agevolazione al 70% e senza cessione del credito, le famiglie a basso reddito incontreranno difficoltà a utilizzare gli sconti fiscali.
La soglia per la maggior tutela Governo e maggioranza, già nei mesi scorsi, hanno avviato delle riflessioni per individuare una soglia al di sotto della quale i contribuenti vengono considerati meritevoli di una maggiore tutela: così, in diversi provvedimenti (e anche in una proposta di legge di riforma dei bonus, firmata Lega), è già comparsa una soglia di reddito familiare, calcolata in base a un quoziente, pari a 15mila euro.
Al di là dei dettagli, che saranno fissati nei prossimi mesi, l’obiettivo sarà di supportare le ristrutturazioni delle famiglie a basso reddito, alleviando la cosiddetta “povertà energetica”. Centrali nell’utilizzo di queste risorse saranno le Esco (Energy saving company), società specializzate nella realizzazione di interventi di efficientamento energetico, destinatarie di contributi diretti e prestiti agevolati per alimentare le operazioni di ristrutturazione.
Gli interventi finanziabili Saranno finanziati interventi su due tipologie di immobili:
- social housing (al quale saranno destinati due terzi del fondo)
- case di proprietà di famiglie a basso reddito nei condomini (che prenderanno la parte rimanente).
Ovviamente, i lavori agevolati con questo nuovo strumento non potranno incassare altri sconti, come il superbonus e l’ecobonus.
Nella riprogrammazione della spesa per il Pnrr c’è anche un target temporale per questo piano.
Il Governo, infatti, punta a realizzare il nuovo sistema di finanziamento delle spese per la riqualificazione energetica entro il quarto trimestre del 2024, trasferendo materialmente i fondi al soggetto attuatore. Insomma, un obiettivo da mettere in campo fin da subito per poter centrare i target del nuovo Pnrr.
Nuovo Superbonus 60% e 100% in arrivo nel 2024? Non c’è nulla di certo. Quello che c’è è la proposta di legge 969 del 9 marzo 2023 che apre alla possibilità di un Superbonus depotenziato, ancora concentrato sul risparmio energetico ma con aliquote ridotte.
Il nuovo Superbonus sarebbe prorogato fino al 2035, aprendo di fatto a un percorso di riqualificazione energetica agevolata in grado di coprire una platea molto vasta. La proposta sembra un tentativo di gestire la nuova direttiva europea sulle case a risparmio energetico e favorire l’abbattimento dei consumi necessario per il nostro patrimonio edilizio.
La proposta è ancora al vaglio della Commissione Finanze, non c’è quindi niente di certo. Vediamo cosa contiene e come potrebbe funzionare questo nuovo incentivo per l’edilizia.
Contenuto
La proposta di legge 969 nuovo Superbonus contiene un incentivo dal 60 al 100% per i lavori di miglioramento energetico e antisismico con spese documentate a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2035.
La data del 2024 è poco probabile dato che i tempi sarebbero stretti, non è comunque da escludere del tutto.
Il largo arco temporale che potrebbe coprire l’incentivo risponderebbe all’esigenza di programmare i lavori con cura e ai limiti di capienza delle aziende. L’idea che sembra trasparire è quella di un bonus a cui possano accedere più persone possibile per un intero decennio.
Nel testo della proposta di legge si parla di:
Gli interventi detraibili sarebbero quelli del vecchio Superbonus, con modalità apparentemente simili.
Nel testo si parla di aliquota generalizzata del 60% sulle spese sostenute per un valore massimo di 100.000 €.
La detrazione dovrebbe essere ripartita in 10 quote annuali.
L’aliquota potrebbe essere aumentata al 100% se si rispettano tutti e 3 i requisiti che seguono:
Questo aspetto è tutto da definire. Per prima cosa va capito quale sarà il futuro di questo incentivo.
La proposta di legge potrebbe essere abbandonata o modificata con cambiamenti anche molto importanti.
Per il momento rimangono attivi i bonus che conosciamo ed è importante lavorare e progettare futuri interventi sulla base di quello che è certo e con la massima precauzione.
I bonus attualmente attivi sono:
Il nuovo Superbonus potrebbe agevolare la riqualificazione energetica necessaria per il nostro paese. Restano da capire le modalità e se il progetto di legge andrà avanti.
L’idea è quella di incentivare il miglioramento della classe energetica e la messa in sicurezza antisismica con una detrazione importante.
Nei prossimi mesi le cose saranno più chiare e vedremo la possibile evoluzione di questa proposta.
Per il momento è importante restare ben saldi sugli incentivi in atto. Bonus importanti che consentono di migliorare il comfort, la sicurezza e il risparmio energetico che viviamo nella nostra abitazione.
Sul punto sono arrivate alcune interessanti precisazioni da parte del Fisco.
Vediamo quanto spiegato.
A Fisco Oggi, la rubrica telematica dell'Agenzia delle Entrate, è stato domandato: "Ho venduto un immobile che avevo ristrutturato e per il quale stavo usufruendo sia della detrazione del 50% sia del bonus mobili ed elettrodomestici. Avendo ceduto le rate residue di detrazione per gli interventi di ristrutturazione, anche il bonus mobili passa automaticamente all'acquirente?".
Nel fornire i suoi chiarimenti, il Fisco ha spiegato che il bonus mobili non passa automaticamente all'acquirente e ha evidenziato che, rispetto a quanto accade per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, "in caso di cessione dell'immobile oggetto di ristrutturazione il bonus mobili ed elettrodomestici non si trasferisce all'acquirente".
Secondo quanto sottolineato, ciò accade anche quando con "la cessione dell'immobile vengano trasferite all'acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio".
Chi continua, dunque, a usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate relative al bonus mobili? A usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate è il venditore dell'immobile e non l'acquirente.
Si ricorda che il bonus mobili è una detrazione Irpef del 50% di cui si può usufruire per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. L'agevolazione è stata prorogata dalla legge di Bilancio 2022 per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024. Nello specifico, la detrazione del 50% deve essere calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l'anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
Ho venduto un immobile che avevo ristrutturato e per il quale stavo usufruendo sia della detrazione del 50% sia del bonus mobili ed elettrodomestici. Avendo ceduto le rate residue di detrazione per gli interventi di ristrutturazione, anche il bonus mobili passa automaticamente all’acquirente?
Contrariamente a quanto accade per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, in caso di cessione dell’immobile oggetto di ristrutturazione il bonus mobili ed elettrodomestici non si trasferisce all’acquirente. Questo vale anche quando con la cessione dell’immobile vengano trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio. Chi vende l’immobile, pertanto, può continuare a usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate, derivanti dall’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
______________________________________________________________________________________________