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Bonus infissi 2024, le ultime notizie per capire come funziona


 Bonus infissi 2024

Le ultime notizie per capire come funziona


19 Gennaio 2024

La sostituzione delle rifiniture di porte e finestre è un intervento in grado di aumentare l’isolamento termico e acustico e quindi anche il grado di efficienza energetica di un immobile. Per questo sono stati attivate diverse agevolazioni al riguardo. In molti si chiedono se il bonus infissi 2024 cambierà rispetto all’anno precedente. La risposta è sì, visto che sono cambiati alcuni parametri tra i bonus (barriere architettoniche, ecobonus, bonus casa, bonus sicurezza) che potevano essere sfruttati per la sostituzione di infissi. Scopriamo come funziona con tutte le ultime notizie.

Come funziona bonus infissi 2024?

Innanzitutto, è bene chiarire che possono fruire del bonus infissi 2024 (fino al 31 dicembre 2024), oltre che i proprietari degli immobili, i locatari, i comodatari, i familiari conviventi e tutti coloro che hanno la casa in uso o usufrutto. L’importante è che l’immobile risulti accatastato o in fase di accatastamento (deve anche essere in regola con il pagamento delle tasse).


A partire dal 1°gennaio 2024, però, non si può più utilizzare il bonus barriere architettoniche al 75%, come accadeva nel 2022 e 2023, anche per la sostituzione degli infissi in casa. Di fatto, la nuova versione del bonus barriere architettoniche, può essere applicata solo per la realizzazione di interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici e limitatamente a edifici già esistenti. L'agevolazione al 75%, di fatto, consiste nell'eliminazione di ostacoli verticali.

Tuttavia, per la sostituzione degli infissi si può ricorrere ad altre agevolazioni previste dalla legge, quali:

Ecobonus: Concessione di detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico, come la sostituzione di infissi e serramenti, con una detrazione del 50% fino al 2024.

Bonus casa: Riguarda interventi di ristrutturazione edilizia in generale, con un’agevolazione fiscale del 50% fino a un massimo di 96.000 euro di spesa, valida fino al 2024.

Bonus sicurezza: Con una detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro, distribuita in 10 anni, questo incentivo offre la possibilità di installare sistemi antifurto, allarmi e persiane di sicurezza.

Quando gli infissi sono detraibili al 75%?

Come già detto, nel 2024 decade la possibilità di fruire del bonus barriere architettoniche al 75% per la sostituzione di infissi. Tuttavia, alcuni contribuenti potrebbero comunque beneficiarne. A causa dei ritardi nei tempi di realizzazione, infatti, alcuni cittadini hanno firmato un contratto firmato che prevede ancora lo sconto in fattura o la cessione del credito con una percentuale di detrazione del 75% per la sostituzione di infissi nel 2023, lavori che, però, non sono ancora terminati.

Chi entro il 29 dicembre 2023 (data in cui è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Governo che contiene le modifiche al bonus barriere architettoniche che quindi è entrato in vigore il giorno successivo) ha già iniziato i lavori; già stipulato un accordo vincolante con il fornitore degli infissi e abbia versato un acconto sul totale del dovuto; presentato la richiesta del titolo abilitativo all’intervento, anche se per la semplice sostituzione degli infissi non è necessario; può disporre della detrazione al 75% e dello sconto in fattura.

Quando scade il bonus per la sostituzione degli infissi?

Come accade per molti incentivi per i lavori di efficientamento della casa, i termini per usufruire del bonus infissi 2024, nella formula attuale, scade il 31 dicembre 2024. Per beneficiarne è necessario che non si tratti di nuova installazione, ma di sostituzione di infissi già esistenti e che i valori di trasmittanza termica finali devono essere inferiori o uguali a 1,75 per la zona climatica C.

2024 previsioni BONUS CASA E SUPERBONUS

BONUS CASA E SUPERBONUS 
Casa, superbonus addio: 
dal 2024 nuovi sussidi e prestiti agevolati


Non più soltanto agevolazioni fiscali. Dopo la chiusura del superbonus, in programma nella versione al 90% alla fine del 2023, gli incentivi per l’efficientamento energetico degli immobili passeranno, in molti casi, da strumenti diversi come sussidi e prestiti agevolati. 


Il nuovo fondo è questo il progetto che è alla base di un nuovo Fondo da poco meno di 1,4 miliardi, finanziato con risorse del Pnrr, che partirà alla fine del 2024 e che potrebbe avere tra i soggetti attuatori Cassa depositi e prestiti o la Banca europea per gli investimenti. 


L’idea dell’intervento, che compare nel piano di rimodulazione del Pnrr che ha già incassato il via libera della Commissione europea, è affiancare le detrazioni per la riqualificazione energetica che, nel 2024, saranno decisamente depotenziate: con un’agevolazione al 70% e senza cessione del credito, le famiglie a basso reddito incontreranno difficoltà a utilizzare gli sconti fiscali. 

La soglia per la maggior tutela Governo e maggioranza, già nei mesi scorsi, hanno avviato delle riflessioni per individuare una soglia al di sotto della quale i contribuenti vengono considerati meritevoli di una maggiore tutela: così, in diversi provvedimenti (e anche in una proposta di legge di riforma dei bonus, firmata Lega), è già comparsa una soglia di reddito familiare, calcolata in base a un quoziente, pari a 15mila euro. 

Al di là dei dettagli, che saranno fissati nei prossimi mesi, l’obiettivo sarà di supportare le ristrutturazioni delle famiglie a basso reddito, alleviando la cosiddetta “povertà energetica”. Centrali nell’utilizzo di queste risorse saranno le Esco (Energy saving company), società specializzate nella realizzazione di interventi di efficientamento energetico, destinatarie di contributi diretti e prestiti agevolati per alimentare le operazioni di ristrutturazione.


Gli interventi finanziabili Saranno finanziati interventi su due tipologie di immobili:

-   social housing (al quale saranno destinati due terzi del fondo) 

- case di proprietà di famiglie a basso reddito nei condomini (che prenderanno la parte rimanente).


Ovviamente, i lavori agevolati con questo nuovo strumento non potranno incassare altri sconti, come il superbonus e l’ecobonus. 

Nella riprogrammazione della spesa per il Pnrr c’è anche un target temporale per questo piano. 

Il Governo, infatti, punta a realizzare il nuovo sistema di finanziamento delle spese per la riqualificazione energetica entro il quarto trimestre del 2024, trasferendo materialmente i fondi al soggetto attuatore. Insomma, un obiettivo da mettere in campo fin da subito per poter centrare i target del nuovo Pnrr. 


Nuovo Superbonus 60% e 100% nel 2024? Cosa dice la proposta di legge

Nuovo Superbonus 60% e 100% in arrivo nel 2024? Non c’è nulla di certo. Quello che c’è è la proposta di legge 969 del 9 marzo 2023 che apre alla possibilità di un Superbonus depotenziato, ancora concentrato sul risparmio energetico ma con aliquote ridotte.

Il nuovo Superbonus sarebbe prorogato fino al 2035, aprendo di fatto a un percorso di riqualificazione energetica agevolata in grado di coprire una platea molto vasta. La proposta sembra un tentativo di gestire la nuova direttiva europea sulle case a risparmio energetico e favorire l’abbattimento dei consumi necessario per il nostro patrimonio edilizio.

La proposta è ancora al vaglio della Commissione Finanze, non c’è quindi niente di certo. Vediamo cosa contiene e come potrebbe funzionare questo nuovo incentivo per l’edilizia.


Cosa dice la proposta di legge nuovo Superbonus 60% 100% 2024

La proposta di legge 969 nuovo Superbonus contiene un incentivo dal 60 al 100% per i lavori di miglioramento energetico e antisismico con spese documentate a partire dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2035.

La data del 2024 è poco probabile dato che i tempi sarebbero stretti, non è comunque da escludere del tutto.

Il largo arco temporale che potrebbe coprire l’incentivo risponderebbe all’esigenza di programmare i lavori con cura e ai limiti di capienza delle aziende. L’idea che sembra trasparire è quella di un bonus a cui possano accedere più persone possibile per un intero decennio.


Quali interventi potrebbero rientrare nel nuovo Superbonus 60% 100%

Nel testo della proposta di legge si parla di:

  • interventi per la messa in sicurezza antisismica dell’edificio esistente,
  • interventi di efficientamento energetico su edifici esistenti, con l’obiettivo di portarlo almeno alla classe energetica E entro il 2035.

Gli interventi detraibili sarebbero quelli del vecchio Superbonus, con modalità apparentemente simili.


Superbonus 60% o 100% dal 2024? Come dovrebbe funzionare

Nel testo si parla di aliquota generalizzata del 60% sulle spese sostenute per un valore massimo di 100.000 €.

La detrazione dovrebbe essere ripartita in 10 quote annuali.

L’aliquota potrebbe essere aumentata al 100% se si rispettano tutti e 3 i requisiti che seguono:

  1. l’edificio è abitazione principale
  2. il reddito del beneficiario è inferiore ai 15000 €
  3. l’edificio è in classe energetica G e ha l’obbligo di arrivare almeno alla E entro il 2035.

Cosa potrebbe accadere agli altri bonus per l’edilizia?

Questo aspetto è tutto da definire. Per prima cosa va capito quale sarà il futuro di questo incentivo.

La proposta di legge potrebbe essere abbandonata o modificata con cambiamenti anche molto importanti.

Per il momento rimangono attivi i bonus che conosciamo ed è importante lavorare e progettare futuri interventi sulla base di quello che è certo e con la massima precauzione.

I bonus attualmente attivi sono:

  • bonus ristrutturazione 50% (scade il 31 dicembre 2024)
  • ecobonus 50% (scade il 31 dicembre 2024)
  • bonus barriere 75% (scade il 31 dicembre 2025).

Conclusioni

Il nuovo Superbonus potrebbe agevolare la riqualificazione energetica necessaria per il nostro paese. Restano da capire le modalità e se il progetto di legge andrà avanti.

L’idea è quella di incentivare il miglioramento della classe energetica e la messa in sicurezza antisismica con una detrazione importante.

Nei prossimi mesi le cose saranno più chiare e vedremo la possibile evoluzione di questa proposta.

Per il momento è importante restare ben saldi sugli incentivi in atto. Bonus importanti che consentono di migliorare il comfort, la sicurezza e il risparmio energetico che viviamo nella nostra abitazione.


 

Bonus casa 2023

 Bonus casa 2023

03 Febbraio 2023, 11:05


Casa: quali sono i bonus previsti per quest’anno?

Dal Superbonus al bonus ristrutturazioni o Ecobonus, ecco a voi le agevolazioni fiscali previste per quest’anno: anche quest’anno ristrutturare per migliorare la qualità dell’immobile conviene, grazie ai bonus casa 2023.
Con la fine del 2022 alcuni bonus riguardanti la casa sono giunti al capolinea. Si pensi al bonus facciate, al bonus prima casa under 36 o al bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche al 75%, per i quali il tempo è ormai scaduto.
La maggior parte dei bonus sono comunque ancora attivi: ecco a voi l’elenco!
Superbonus (ex 110%)
Con l’entrata in vigore del Decreto Aiuti quater il famoso Superbonus passa al 90% nel 2023, per poi scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Nessuna variazione di aliquota per i lavori già iniziati purché sia già stata presentata la Cilas prima dell’entrata in vigore del provvedimento.
Per le villette unifamiliari invece c’è una proroga al Superbonus 110%. Se prima la scadenza era stata fissata al 31 dicembre, ora si potrà beneficiare della maxi detrazione fino al 31 marzo 2023. Condizione necessaria è che entro il 30 settembre 2022 siano stati completati il 30% dei lavori complessivamente da eseguire.

Bonus ristrutturazione

Viene confermato fino al 2024 il bonus per i lavori di recupero del patrimonio edilizio per i quali è prevista una detrazione con aliquota pari al 50%, entro un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. Se non vi saranno ulteriori proroghe l’agevolazione tornerà poi ad essere pari al 36% su un massimo di spesa di 48.000 euro.
È previsto il rimborso fiscale in 10 rate annuali di pari importo con possibilità di scegliere, in alternativa alla detrazione diretta, lo sconto in fattura o la cessione del credito, come nel caso del Superbonus 110.
Sisma bonus
Per interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche il Sismabonus è stato riconfermato fino al 31 dicembre 2024. Il bonus può essere utilizzato nelle zone a rischio 1, 2 e 3.
Anche per il Sismabonus sono previste aliquote diverse a seconda della tipologia di intervento che viene effettuato sull’immobile.
La detrazione sarà pari al 70% nel caso venga diminuita una classe di rischio. Sarà pari all’80% qualora vi sia la diminuzione di 2 classi di rischio.
Per il miglioramento antisismico delle parti comuni del condominio si arriva ad una detrazione del 85% in caso di miglioramento di due classi con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro.

Ecobonus

Nessuna novità per l’Ecobonus prorogato fino al 2024. Ricordiamo che rientrano nella detrazione i lavori finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Si pensi ad interventi di coibentazione, sostituzioni di finestre e infissi, nonché sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale.
Le percentuali di detrazione sono diverse e vanno dal 50% al 65% in base al tipo di lavoro eseguito.
Anche l’Ecobonus è ottenibile attraverso la detrazione Irpef in 10 rate annuali oppure tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura immediato.

Bonus mobili

In parallelo al Bonus ristrutturazioni si potrà approfittare per arredare la casa usufruendo del Bonus mobili, l’agevolazione per l’acquisto di mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica.
La detrazione prevista per gli anni 2023 e 2024 è pari 50% su acquisti fino a 5.000 euro.

Bonus verde

Per il rifacimento di giardini e terrazzi confermato il Bonus verde fino al 31 dicembre 2024. Il Bonus Verde consiste in una detrazione del 36%, per un ammontare complessivo non superiore a 5.000 euro per immobile.
Previsto per gli interventi rivolti alle aree verdi degli edifici privati, il rimborso fiscale viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo.
Danno diritto all’agevolazione anche le spese di progettazione e manutenzione connesse alla realizzazione dei lavori indicati.

TRASFERIMENTO BONUS DEI MOBILI: in caso di vendita immobile, cosa dice il Fisco?



Il trasferimento del bonus mobili in caso di vendita immobile è possibile? 

Sul punto sono arrivate alcune interessanti precisazioni da parte del Fisco. 

Vediamo quanto spiegato.

A Fisco Oggi, la rubrica telematica dell'Agenzia delle Entrate, è stato domandato: "Ho venduto un immobile che avevo ristrutturato e per il quale stavo usufruendo sia della detrazione del 50% sia del bonus mobili ed elettrodomestici. Avendo ceduto le rate residue di detrazione per gli interventi di ristrutturazione, anche il bonus mobili passa automaticamente all'acquirente?".

Nel fornire i suoi chiarimenti, il Fisco ha spiegato che il bonus mobili non passa automaticamente all'acquirente e ha evidenziato che, rispetto a quanto accade per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, "in caso di cessione dell'immobile oggetto di ristrutturazione il bonus mobili ed elettrodomestici non si trasferisce all'acquirente".

Secondo quanto sottolineato, ciò accade anche quando con "la cessione dell'immobile vengano trasferite all'acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio". 

Chi continua dunque a usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate relative al bonus mobili? A usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate è il venditore dell'immobile e non l'acquirente.

Si ricorda che il bonus mobili è una detrazione Irpef del 50% di cui si può usufruire per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. L'agevolazione è stata prorogata dalla legge di Bilancio 2022 per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024. Nello specifico, la detrazione del 50% deve essere calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l'anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. 

Ho venduto un immobile che avevo ristrutturato e per il quale stavo usufruendo sia della detrazione del 50% sia del bonus mobili ed elettrodomestici. Avendo ceduto le rate residue di detrazione per gli interventi di ristrutturazione, anche il bonus mobili passa automaticamente all’acquirente?

 


La risposta è la seguente:

La risposta è negativa. 

Contrariamente a quanto accade per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, in caso di cessione dell’immobile oggetto di ristrutturazione il bonus mobili ed elettrodomestici non si trasferisce all’acquirente. Questo vale anche quando con la cessione dell’immobile vengano trasferite all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del patrimonio edilizio. Chi vende l’immobile, pertanto, può continuare a usufruire delle quote di detrazione non ancora utilizzate, derivanti dall’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.

 

Superbonus 110, cosa cambierà con il governo Meloni?

Superbonus 110, cosa cambierà con il governo Meloni? 

Il superbonus 110 cambia ancora con il governo Meloni. Secondo le ultime notizie, nella legge di bilancio 2023 potrebbe trovare spazio una riduzione dell'aliquota di detrazione per i condomini, ma allo stesso tempo una proroga per le unifamiliari

Superbonus 110 Meloni ultime notizie
Superbonus nel 2023 cosa succederà?
Cosa entra nel superbonus 110?
Quando finisce il superbonus 110?

Superbonus 110 Meloni ultime notizie

Secondo le ultime notizie, il governo Meloni pensa di cambiare il superbonus 110. Ricordiamo che il 31 dicembre 2022 scatta la scadenza per la proroga del superbonus 110 per le villette unifamiliari. Mentre per i condomini è previsto un abbassamento dell'aliquota che scenderà al 70% dal 1º gennaio 2024 per poi arrivare al 65% nel 2025. 

Il superbonus 110 con il governo Meloni sarà "rivisitato" come annunciato dal neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in visita a Norcia. "Lo merita soprattutto per gli effetti negativi che ha prodotto su questo territorio, distogliendo una parte dell'imprenditoria dall'essere attratta a questo tipo di lavoro".

Secondo le anticipazioni del Sole24Ore, nella prossima legge di bilancio scenderà la percentuale di detrazione del superbonus 110 dal 110 al 90% con conseguente modificazione della platea. La maggioranza inoltre vorrebbe prorogare il superbonus 110 anche per le unifamiliari, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022 (per chi entro il 30 settembre ha completato il 30% dei lavori)

Superbonus nel 2023 cosa succederà?

La riforma del governo Meloni per il 2023 potrebbe portare l'aliquota della detrazione al 90%, anche per i condomini, e riaprire l'agevolazione anche per le villette e le case unifamiliari, con la stessa percentuale, ma con requisiti più stringenti. 

I proprietari di villette e case unifamiliari potranno usare il superbonus 110 solo in caso di lavori eseguiti sulla prima casa e con un limite di reddito per l'accesso. La soglia di reddito potrebbe essere calcolata sulla base del "quoziente familiare" che si calcolerà dividendo il reddito familiare per il numero dei componenti, corretti per una scala di equivalenza. 

Sulla necessità di abbassare l'aliquota della detrazione si è espressa anche Bankitalia che nello studio "Costs and benefits of the green transition envisaged in the Italian NRRP: An evaluation using the Social Cost of Carbon" ha sottolineato il costo elevato per le casse statali del superbonus 110 e ha addirittura proposto un'aliquota al 40%

Una questione spinosa riguarda il meccanismo della cessione dei crediti, soprattutto per quanto riguarda la responsabilità. Le ultime sentenze infatti hanno ricordato infatti che il sequestro dei crediti falsi è leggittimo anche se i concessionari non hanno partecipato alla frode.

Cosa entra nel superbonus 110?

Il superbonus è una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1º luglio 2022 per la realizzazione di interventi finalizzati all'efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici (il cosiddetto supersismabonus).

Il superbonus spetta per gli interventi cosiddetti principali o trainanti quali:

  • interventi di isolamento termico sugli involucri
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  • interventi antisismici.

Ma anche per tutta una serie di interventi trainati:


  • interventi di efficientamento energetico
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir).

Quando finisce il superbonus 110?

La data di scadenza per il superbonus 110 è il 31 dicembre 2022 per le unità immobiliare delle persone fisiche, al di fuori dell'attività di impresa sempre e quando alla data del 31 settembre 2022 sia stato raggiunto il 30% dei lavori.

Per i condomini, le persone fisiche proprietarie di edifici composti da due a quattro unità immobiliari accatastate di forma diversa e per le organizzazione non lucrative di utilità sociale o le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale sono previste le seguenti scadenze:


110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023
70% per quelle sostenute nel 2024
65% per quelle sostenute nel 2025.